Primo Maggio 2025 - Uniti per un lavoro sicuro

Primo Maggio per la Sicurezza sul Lavoro

Nella occasione di questa giornata del 1° Maggio, vogliamo richiamarci ai sempre importanti richiami del nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Sulle morti sul lavoro, il Capo dello Stato ha infatti sottolineato che “sono una piaga che non accenna ad arrestarsi e che, nel nostro Paese ha già mietuto, in questi primi mesi, centinaia di vite, con altrettante famiglie consegnate alla disperazione. Non sono tollerabili né indifferenza né rassegnazione. È evidente che l’impegno per la sicurezza nel lavoro richiede di essere rafforzato. Riguarda le istituzioni, le imprese, i lavoratori. Ha poi ringraziato Cgil, Cisl e Uil per aver scelto la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro come tema di un Primo maggio unitario”.

Sul tema più generale del lavoro, ha invece ricordato che  «in questo periodo, ci sono segnali incoraggianti sui livelli di occupazione». Ma permangono gli «aspetti di preoccupazione sui livelli salariali, come segnalano i dati statistici e anche l’ultimo Rapporto mondiale 2024-2025 dell’Organizzazione internazionale del lavoro». In tale contesto l’Italia, prosegue il presidente, «si distingue per una dinamica salariale negativa nel lungo periodo, con salari reali inferiori a quelli del 2008, nonostante l’avvenuta ripresa a partire dal 2024». Il tutto, a fronte di una «produttività che dal 2022 è cresciuta». E oggi «tante famiglie non reggono l’aumento del costo della vita». Con difficoltà sempre più incombenti anche sulla garanzia del diritto all’accesso alle cure.

Non ha poi mancato di lanciare un monito anche sui trattamenti  spesso riservati ai migranti  “con salari che, secondo l’Oil, risultano inferiori di un quarto rispetto a quelli dei nostri connazionali e con fenomeni scandalosi come il caporalato”. Fenomeni da contrastare con fermezza. Ricordando in proposito che il carattere della nostra società è a misura della dignità della persona che lavora, anche per rispettare l’articolo 36 della nostra Costituzione. “Non venga mai meno il principio di umanità come cardine del nostro agire quotidiano” ci ha ricordato Papa Francesco nella benedizione pasquale, il suo ultimo messaggio”

 

Primo Maggio 2025 - Uniti per un lavoro sicuro

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Demografia in Emilia Romagna

Sette montagne, otto colline e una pianura – Presentazione studio sulla demografia in Emilia Romagna

Lunedì 17 marzo 2025, su iniziativa dei deputati Virginio Merola e Andrea De Maria, presso la Sala E. Berlinguer del gruppo Pd della Camera dei deputati, si è svolta la presentazione di “Sette montagne, otto colline e una pianura”, studio sulla demografia in Emilia Romagna.

Si è trattato di una occasione importante di approfondimento e di confronto in una sede politica che detiene però anche potere di divulgazione legislativa.

È quindi auspicabile che questo importante studio sia da stimolo a provvedimenti adeguati ed efficaci orientati nella direzione di una maggiore attenzione e di un rilancio delle cosiddette aree esterne del nostro Paese.

Quelle, cioè, meno toccate sia dallo sviluppo infrastrutturale che economico-produttivo, ma non per questo meno importanti sotto il profilo sociale e degli equilibrio climatici idrogeologici ed ambientali per l’intero territorio nazionale.

 

Sette montagne, otto colline e una pianura – Demografia in Emilia Romagna

 

Sette montagne, otto colline e una pianura Dove acquistare il volume sulla demografia in Emilia Romagna

Lo studio è il risultato del Progetto Appennino promosso dalla Fnp-Cisl dell’Emilia-Romagna, realizzato in collaborazione con la Cisl regionale e con il coordinamento della Fondazione Generazioni.

Il volume è acquistabile presso le librerie al costo di € 20,00. In alternativa, è ordinabile online su Amazon, oppure attraverso il seguente link della Casa Editrice, https://www.pendragon.it

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Transizione demografica in Emilia Romagna

Transizione demografica in Emilia Romagna – Intervista a Bovini e Chiarini autori di Sette Colline, Otto Montagne e Una Pianura

Sette Colline, Otto Montagne e Una Pianura è il libro frutto del progetto Appennino, che indaga la transizione demografica in Emilia Romagna.

Lo studio si colloca nel lavoro di ricerca promosso dalla FNP Cisl regionale, in collaborazione con Cisl Emilia Romagna e con il coordinamento della Fondazione Generazioni.

In questa intervista realizzata da Il Dolomiti, gli statistici e demografi Gianluigi Bovini e Franco Chiarini autori del volume approfondiscono quanto emerge dallo studio in merito alle fragilità demografiche e le opportunità di riabilitazione dei territori più a rischio in Emilia Romagna.

 

Transizione demografica in Emilia Romagna – L’intervista a Bovini e Chiarini

Quanti sono i comuni di montagna che prendete in esame? 

Sono 66 (39 nella fascia di crinale e 27 nella montagna intermedia) e sono distribuiti in sette province nelle diverse sezioni dell’Appennino emiliano e romagnolo. L’analisi si concentra sui principali aspetti della fragilità demografica e sociale che caratterizza questi territori e ha poggiato la lente di ingrandimento anche su 43 comuni di collina interna collocati in otto province e su 9 comuni della pianura orientale ferrarese. Lo studio si colloca all’interno di un più ampio progetto di lavoro e ricerca promosso nell’autunno 2023 dal sindacato dei pensionati Fnp-Cisl dell’Emilia-Romagna, all’epoca guidato da Roberto Pezzani oggi nella segreteria nazionale, in collaborazione con Cisl Emilia-Romagna e con il coordinamento della Fondazione Generazioni nella persona del presidente Sergio Palmieri.

 

Che cosa emerge dalla vostra analisi?

In Emilia-Romagna l’inverno demografico è più mite che nel resto d’Italia: la forte capacità attrattiva della regione nei confronti di persone italiane e straniere determina ogni anno un saldo migratorio positivo di rilevante ampiezza, che permette alla popolazione di continuare a crescere nonostante l’accentuato calo delle nascite. Nel territorio regionale sono però presenti estese aree caratterizzate da un’elevata fragilità demografica e sociale come la montagna: in queste zone da molto tempo la popolazione residente diminuisce sensibilmente e si sono determinate profonde modifiche negli equilibri tra le generazioni, con una netta prevalenza delle persone anziane e un peso ridotto dei giovani.

Parlando dei comuni montani: ci sono differenze tra le province emiliano-romagnole o, all’opposto, similitudini? 

L’analisi evidenzia differenze significative. Le maggiori fragilità demografiche si registrano nella sezione occidentale dell’Appennino emiliano: nelle province di Piacenza e Parma il processo di spopolamento dal 1951 a oggi si è manifestato con drammatica intensità e il rapporto quantitativo tra le generazioni è molto sbilanciato, con indici di vecchiaia che in alcuni comuni superano il valore di 500 anziani per ogni 100 giovani. In queste zone anche il saldo naturale è pesantemente negativo e la quota delle famiglie composte da una sola persona risulta maggioritaria in molte realtà. Criticità demografiche accentuate si registrano anche nella montagna di crinale forlivese, cesenate e riminese. I territori con le situazioni relativamente migliori sono l’Appennino bolognese, che rappresenta una parte significativa della città metropolitana di Bologna, e alcuni comuni montani nelle province di Modena e Reggio Emilia.

 

La fragilità demografica e sociale di questi comuni è differente da altre zone montane d’Italia?

I principali indicatori statistici analizzati nel volume evidenziano che in queste zone il cosiddetto “inverno demografico” è molto rigido e la composizione per età della popolazione e il rapporto tra le nascite e i decessi presentano situazioni molto compromesse. Rispetto alle aree montane del Mezzogiorno e dell’Italia Centrale la differenza positiva, che rappresenta un importante segnale di speranza, è l’arresto negli ultimi anni del processo di spopolamento. In quasi tutti i comuni indagati, dopo la pandemia, si sono infatti registrati saldi migratori positivi.

 

Il cambiamento climatico è una condanna senza appello? 

Anche in queste zone è una sfida decisiva che coinvolge le risorse più importanti del patrimonio ambientale e molte realtà economiche. Prendendo in considerazione solo alcuni aspetti relativi al movimento turistico emergono fattori negativi (il crollo in alcuni anni dell’attività sciistica per lo scarso innevamento) e tendenze positive (la maggiore attrattività in estate per soggiorni che consentano di sfuggire alle ondate di calore sempre più frequenti nelle maggiori città e in pianura).

 

Welfare e sanità sono temi importanti. 

Nei comuni montani analizzati la quota delle persone anziane si avvicina in molte realtà a un terzo della popolazione e le previsioni demografiche elaborate dall’Istat indicano che entro il 2050 il peso relativo di questa fascia potrebbe raggiungere il 40% del totale. Costruire una società della longevità, che sappia valorizzare tutti gli aspetti positivi della grande conquista di vivere a lungo, è quindi sicuramente la sfida decisiva per garantire a chi vive in questi territori una qualità della vita comparabile con quella degli altri cittadini emiliani e romagnoli.

 

Come pure il tema abitativo.

Una delle sfide identificate nello studio è come utilizzare in forme nuove il patrimonio edilizio, che in molti comuni montani rappresenta più del 60% di tutte le abitazioni e potrebbe giocare un ruolo importante sia per accogliere chi intenda trasferire la residenza in questi territori sia per ospitare flussi turistici più intensi e distribuiti lungo l’intero anno. In questa direzione nella media montagna un fattore di attrazione importante è rappresentato dalla possibilità di acquistare o locare abitazioni a condizioni economiche molto più favorevoli rispetto alle aree urbane, godendo anche di una migliore qualità ambientale.

 

Riabitare in modo nuovo, e riabilitare, questi territori è possibile?

I movimenti migratori testimoniano una rinnovata capacità di attrazione di molti comuni montani, che può e deve essere potenziata affrontando le sfide legate alla transizione demografica e adottando altri provvedimenti, tesi in primo luogo a migliorare le condizioni di accessibilità fisica e digitale. La speranza è che la “corrente calda” degli impegni concreti di rilancio e sviluppo prevalga sulla “corrente fredda” delle statistiche che documentano la fragilità demografica e sociale di tali aree. Nel programma di mandato della Giunta regionale, che si è appena insediata dopo le elezioni del 2024, si dichiara esplicitamente l’impegno di perseguire una nuova alleanza tra le città emiliane e romagnole e le montagne.

 

Come ve li immaginate turismo e stili abitativi sull’appennino dell’Emilia-Romagna nei prossimi 20 anni?

Nelle zone montane il turismo invernale ed estivo è una componente decisiva per garantire in periodi dell’anno auspicabilmente sempre più estesi la vitalità sociale ed economica e conservare la rete essenziale dei servizi di prossimità. Bisogna quindi puntare a forti innovazioni delle modalità di fruizione turistica, che sappiano cogliere i molteplici aspetti del “desiderio di montagna” emerso dopo la pandemia anche in persone giovani. Tra gli esempi virtuosi si possono citare il turismo dei “cammini”, i percorsi cicloturistici e le esperienze enogastronomiche. In alcuni casi questa rinnovata attenzione verso i territori montani conduce anche a scelte di vita più impegnative, che prevedano il trasferimento per realizzare progetti di vita e lavoro. Le esigenze e gli stili abitativi dei “nuovi montanari” saranno inevitabilmente diversi da quelli del passato e una condizione decisiva per contrastare il declino demografico nelle montagne emiliane e romagnole sarà dispiegare una rinnovata capacità di attrazione ed accoglienza che guardi al futuro per non disperdere i tesori ambientali, culturali e di relazioni umane del passato.

 

 

(Fonte: https://www.ildolomiti.it/altra-montagna/attualita/2025/sette-montagne-otto-colline-e-una-pianura-in-emilia-romagna-il-40-del-territorio-e-occupato-dai-rilievi-ma-in-queste-aree-vive-solo-il-10-della-popolazione)

 

 

Sette montagne, otto colline e una pianura Dove acquistare il volume sulla transizione demografica in Emilia Romagna

Il volume è acquistabile presso le librerie al costo di € 20,00. In alternativa, è ordinabile online su Amazon, oppure attraverso il seguente link della Casa Editrice, https://www.pendragon.it

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Sette montagne, otto colline e una pianura – Presentazione Libro ExtraBo, Bologna

Sette montagne, otto colline e una pianura – Presentazione Libro ExtraBo, Bologna

Mercoledì 19 marzo, presso ExtraBo a Bologna si terrà la presentazione del libro “Sette montagne, otto colline e una pianura. Riabitare i territori fragili emiliani e romagnoli è possibile?” (Edizioni Pendragon).

 Il volume è il risultato del Progetto Appennino promosso dalla Fnp-Cisl dell’Emilia-Romagna, realizzato in collaborazione con la Cisl regionale e con il coordinamento della Fondazione Generazioni.

Lo studio, che ha coinvolto 118 comuni, indaga la transizione demografica nelle aree più fragili della regione, con il fine di individuare soluzioni e opportunità per il rilancio di questi territori.

 

La transizione demografica in Emilia Romagna

In Emilia-Romagna l’inverno demografico è più mite che nel resto d’Italia: la forte capacità attrattiva della regione nei confronti di persone italiane e straniere determina ogni anno un saldo migratorio positivo di rilevante ampiezza, che permette alla popolazione di continuare a crescere nonostante l’accentuato calo delle nascite.

Nel territorio regionale sono però presenti estese aree caratterizzate da un’elevata fragilità demografica: in queste zone da molto tempo la popolazione residente diminuisce sensibilmente e si sono determinate profonde modifiche negli equilibri tra le generazioni, con una netta prevalenza delle persone anziane e un peso ridotto dei giovani.

Il volume documenta la transizione demografica in corso e prevista in 118 comuni emiliani e romagnoli, collocati in zone montane, collinari e di pianura più distanti dall’asse della via Emilia.

Lo studio identifica le sfide legate alle trasformazioni della popolazione e delle famiglie, da affrontare e superare per raggiungere l’obiettivo di riabitare tali aree che coprono quasi il 44% della superficie della regione e sono vissute da circa 423.000 persone residenti e da molti turisti nei diversi periodi dell’anno.

Dettagli evento

Ne parleremo il 19 marzo, presso ExtraBo, con gli autori del volume, gli statistici e demografi Gianluigi Bovini e Franco Chiarini.

Interverranno anche Gina Risi, Segretaria regionale Fnp-Cisl, e Silvia Giannini, economista.

Ci vediamo mercoledì 19 marzo alle ore 18, presso Extra Bo, Piazza Nettuno 1/A a Bologna.

Scopri di più. Clicca qui

Presentazione Volume transazione demografica

Sette montagne, otto colline e una pianura – Presentato il volume sulla transizione demografica in Emilia Romagna

Grande partecipazione all’evento di presentazione del volume sulla transizione demografica “Sette montagne, otto colline e una pianura – Riabitare i territori fragili emiliani e romagnoli è possibile? “, che si è tenuto venerdì 7 febbraio presso la Terza Torre della Regione Emilia Romagna, a Bologna.

Il volume è frutto del Progetto Appennino promosso dalla Fnp-Cisl dell’Emilia-Romagna, realizzato in collaborazione con la Cisl regionale e con il coordinamento della Fondazione Generazioni.

Lo studio, che ha coinvolto 118 comuni, indaga la transizione demografica nelle aree più fragili della regione, con il fine di individuare soluzioni e opportunità  in risposta ai rischi comportati dal fenomeno sul tessuto socio-economico, per il rilancio di questi territori.

Ringraziamo per i loro interventi durante l’evento:
Maurizio Fabbri, Presidente Assemblea Legislativa Emilia-Romagna, Gina Risi, Segretaria Generale FNP CISL Emilia Romagna, Sergio Palmieri, Presidente Fondazione Generazioni, Gianluigi Bovini e Franco Chiarini, demografi e statistici e autori dello studio, Prof. Stefano Zamagni, Filippo Pieri Segretario Generale Cisl Emilia Romagna, Emilio Didonè, Segretario Generale FNP Cisl;

Progetto Appennino Evento Fondazione Generazioni

 

Fragilità demografiche e socio-economiche in Emilia Romagna

Come sottolineato da Sergio Palmieri, Presidente Fondazione Generazioni durante il suo intervento, lo studio ha permesso di comprendere le origini delle fragilità sociali e demografiche della regione. In particolare, le aree montane, quelle collinari e, analogamente, anche alcune zone della pianura più esterna, scontano gli effetti della considerazione di marginalità subìta dagli anni ’50 ad oggi, nei processi di infrastrutturazione e crescita economica che hanno interessato la nostra regione, principalmente lungo l’asse della Via Emilia e nelle aree adiacenti.

Un modello di sviluppo che ha  favorito l’abbandono delle aree montane e di pianura meno toccate dagli investimenti e dalla crescita, con la conseguenza di fenomeni di spopolamento e di un progressivo indebolimento delle relative reti dei servizi essenziali.

L’obiettivo dello studio è offrire un contributo,il cui orizzonte sia quello di andare oltre la frammentazione territoriale e disporre al contrario di una visione strategica d’insieme più compiuta e coerente per costituire  – conclude Palmieri – una base comune di lettura che favorisca il rafforzamento della necessaria coesione istituzionale e di tutti gli altri attori coinvolti nell’impegno per risanare e rilanciare questi territori.”

In apertura dell’evento, nella sua relazione introduttiva, la segretaria regionale della Fnp-Cisl, Gina Risi, aveva sottolineato come “molte fragilità del territorio analizzato siano dovute anche agli avversi fattori climatici di questi ultimi anni che solo nel 2024, tra frane e allagamenti, hanno provocato oltre cinquanta fenomeni disastrosi nei diversi territori”. Ha poi proseguito evidenziando che, “relativamente alla situazione di queste aree, lo studio ha messo in luce anche  le pesanti ricadute che si sono prodotte  sulla sanità e sul welfare delle comunità locali”

Sergio Palmieri - Presidente Fondazione Generazioni

Come favorire la sostenibilità dei piccoli comuni? – Intervento del Prof. Zamagni

La prefazione del volume è stata curata dal Prof. Stefano Zamagni che, durante il suo intervento, ha sottolineato la necessità di un nuovo approccio per favorire la sostenibilità dei comuni italiani, in particolare quelli con meno di 5000 abitanti.

Come evidenzia il Professor Zamagni, infatti, la crescita è puramente quantitativa (aumento del PIL), mentre lo sviluppo integra anche dimensioni socio-relazionali e spirituali. Per muoversi in questa direzione quindi occorre superare il modello bipolare Stato-Mercato e abbracciare un approccio che includa la comunità come terzo pilastro.

“Bisogna introdurre nella pratica il principio della co-programmazione e della co-progettazione. “Co” vuol dire assieme. – dichiara Zamagni -Dunque nella programmazione che serve a definire gli obiettivi da raggiungere, le priorità da osservare e il riprendimento delle risorse necessarie, si devono mettere attorno al tavolo i rappresentanti dei tre vertici Stato, Mercato e Comunità. Quindi dobbiamo abituarci a passare dal government alla governance, ovvero coinvolgimento di tutte le parti dal basso.”

 

Perché occorre parlare di transizione demografica

Durante l’evento sono intervenuti Gianluigi Bovini e Franco Chiarini, i demografi e statistici autori dello studio, che hanno presentato i dati statistici, le tendenze e le prospettive demografiche, nonché le principali sfide e opportunità emerse dalla ricerca.

In particolare, Bovini precisa che occorre parlare di transizione demografica, invece di inverno demografico, in quanto quest’ultima espressione denota esclusivamente l’aspetto negativo del fenomeno.

“Occorre essere consapevoli che nella transizione demografica italiana, come in tutta Europa –  conclude Bovini – ci sono tre aspetti da non sottovalutare. Uno, profondamente negativo, è costituito dal calo della natalità. Due, invece, sono largamente positivi. L’aspetto positivo più bello di questi territori che si esprime nella sua massima potenza, è la longevità della popolazione; viviamo tutti più a lungo. Il secondo, che caratterizza in particolare la nostra regione, è l’attrattività per i flussi migratori che, nonostante le fragilità esistenti, consente all’Emilia-Romagna di mantenere il saldo positivo della popolazione residente.”

Guarda il video dell’evento andato in onda su TRC Bologna. Clicca qui

Sette montagne, otto colline e una pianura Dove acquistare il volume sulla transizione demografica in Emilia Romagna

Il volume è acquistabile presso le librerie al costo di € 20,00. In alternativa, è ordinabile online su Amazon, oppure attraverso il seguente link della Casa Editrice, https://www.pendragon.it

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Evento 7 febbraio

Sette Montagne, Otto Colline e Una Pianura – Evento di presentazione 7 febbraio

Venerdì 7 febbraio2025, presso la Terza Torre della Regione Emilia-Romagna a Bologna, si terrà l’evento di presentazione del volume “Sette montagne, otto colline e una pianura- Riabitare i territori fragili emiliani e romagnoli è possibile?”

Il volume presenta lo studio, frutto del Progetto Appennino promosso dalla Fnp-Cisl dell’Emilia-Romagna, realizzato in collaborazione con la Cisl regionale e con il coordinamento della “Fondazione Generazioni”.Gli autori sono i demografi e statistici Gianluigi Bovini e Franco Chiarini, con la prefazione del Prof. Stefano Zamagni.

Lo studio offre un’analisi approfondita delle dinamiche demografiche e delle fragilità socioeconomiche di 118 comuni emiliani e romagnoli situati in aree montane, collinari e in una porzione di pianura; tutte aree che si collocano in posizione molto periferica rispetto alla Via Emilia.

Inverno demografico: un’analisi per il futuro dei territori fragili

Lo studio documenta come l’inverno demografico, fenomeno presente in tutto il nostro Paese, si manifesti in modo particolarmente critico nelle aree montane e collinari della regione, e in alcuni comuni della pianura orientale ferrarese. Questi territori, spesso marginalizzati rispetto alle aree più dinamiche lungo l’asse della Via Emilia, soffrono un progressivo spopolamento e un marcato squilibrio generazionale, con un netto aumento della popolazione anziana e una drastica riduzione di giovani.

Nonostante la Regione Emilia-Romagna registri annualmente un saldo migratorio positivo, che mitiga gli effetti del calo delle nascite, le zone con meno infrastrutture e più isolate continuano a perdere abitanti, mettendo a rischio la sostenibilità economica e sociale dei loro sistemi territoriali e del welfare locale.

Oltre a fotografare una realtà complessa e preoccupante, il volume intende stimolare un dibattito costruttivo e l’elaborazione di strategie per invertire la tendenza, e affrontare le sfide che il fenomeno comporta, tra cui sostenibilità dei servizi di welfare locale, sanità, istruzione, trasporti locali, assistenza alle persone vulnerabili.

 

Programma Evento 7 febbraio a Bologna

La presentazione del volume si terrà venerdì 7 febbraio, dalle ore 9:30 alle 13:30, presso la Terza Torre della Regione Emilia-Romagna in Viale della Fiera 8, Bologna.

Inizio lavori ore 9.30

Saluti di: Maurizio Fabbri – Presidente della Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Interventi di:

Gina Risi – Segretaria generale FNP Cisl Emilia-Romagna

Sergio Palmieri –Presidente Fondazione Generazioni

Gianluigi Bovini – Statistico e demografo

Franco Chiarini –Statistico e demografo

Stefano Zamagni – Docente di economia civile Università di Bologna

Filippo Pieri – Segretario generale Cisl Emilia-Romagna

Modera:

Giampiero Moscato – Direttore delle testate MasterGiornalismo Bologna

Presente all’evento la Segreteria Nazionale Fnp Cisl

 

La partecipazione è libera. Tutti i partecipanti riceveranno una copia gratuita del volume.

Per partecipare, occorre confermare la propria presenza entro il 31 gennaio 2025 al link https://forms.gle/4G3L52JUXZVVmjCb8

 Scarica qui la Brochure_Programma 7 febbraio

 

 

Progetto Appennino Eventi Parma Piacenza

Presente e Futuro Demografico del Nostro Appennino – Eventi tra Parma e Piacenza

Continuano gli appuntamenti dedicati al tema dell’inverno demografico, con due iniziative nelle province di Parma e Piacenza, promosse da Cisl e FNP di questi territori.

Durante gli eventi, saranno presentati i risultati dello studio frutto del progetto Appennino, promosso dai Pensionati Cisl della regione, con il coordinamento della Fondazione Generazioni.

La ricerca ha coinvolto 118 comuni a rischio demografico della montagna emiliana e romagnola.

È stata realizzata con la collaborazione di un apposito “Gruppo di lavoro” costituito dalla FNP regionale e coordinato dal presidente della Fondazione Generazioni, Sergio Palmieri, per coadiuvare gli autori dello studio, i demografi statistici Gianluigi Bovini e Franco Chiarini.

Clicca qui per scoprire di più sul progetto.

 

“Domani è oggi” – Programma Evento a Borgo Val di Taro, Parma

Il primo appuntamento è giovedì 28 novembre, dalle 10 alle 13 presso Palazzo Tardiani, a Borgo Val di Taro.

L’evento, intitolato “Domani è oggi – Presente e futuro demografico del nostro Appennino”, inizierà con l’introduzione di Federico Ghillani Segretario Generale Cisl FNP Parma Piacenza.

A seguire, il demografo e statistico Gianluigi Bovini presenterà i risultati della ricerca, con sfide e fragilità dei comuni più colpiti dall’inverno demografico.

Interverranno:

Matteo Daffadà, Consigliere Regionale Emilia Romagna

Ignazio Raineri, Preside Istituto Zappa Fermi

Claudio Moretti, Cooperativa Corte di Rigoso

I lavori si concluderanno con una tavola rotonda, moderata da Chiara Cacciani, Giornalista della Gazzetta di Parma, a cui parteciperanno:

Barbara Lori, Assessora Regionale Emilia-Romagna alla montagna, aree interne, programmazione territoriale, pari opportunità

Marco Moglia, Sindaco di Borgo Val di Taro

Gianpaolo Serpagli, Sindaco di Bedonia

Massimo Fabi, Dir, Gen. dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Pr e Commissario Ausl PR

Don Angelo Busi, Parrocchia di S. Antonino

Elisabetta Botti, Preside dell’Istituto Comprensivo di Bedonia

Michele Vaghini, Segretario Generale della Cisl Parma Piacenza

 

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“Domani è oggi” – Programma Evento a Alta Val Tidone, Piacenza

Il secondo appuntamento è venerdì 29 novembre, dalle 10 alle 13 presso la Sala Polivalente Piazza Combattenti, a Comune Alta Val Tidone, località Nibbiano.

Ad aprire l’incontro sarà Elena Caminati, Giornalista, seguita dall’introduzione di Federico Ghillani Segretario Generale Cisl FNP Parma Piacenza.

Lo statistico e demografo Franco Chiarini illustrerà il quadro che emerge dalla ricerca del Progetto Appenino.

Interverranno:

Fabrizio Samuelli, Direttore Confesercenti Piacenza

Gianluca Barbieri, Direttore Unione Commercianti Piacenza

A seguire, la tavola rotonda moderata dalla giornalista Elena Caminati, con la partecipazione di:

Franco Albertini, Sindaco dell’Alta Val Tidone e in rappresentanza dell’Amm. Provinciale

Roberto Pasquali, Sindaco di Bobbio e Presidente Unione Montana

Val Trebbia e Val Luretta

Giuseppe Magistrali, Direttore del Distretto di Ponente Az. USL Piacenza

Adriana Santoro, Dirigente reggente Istituto Omniconprensivo di Bobbio

Don Enrico Zazzari, in rappresentanza della Parrocchia della montagna

Teresa Andena, ex dirigente Istituto Raineri-Marcora, ex Dirigente reggente Istituto

Omnicomprensivo Bobbio e Istituto Comprensivo Val Nure

Michele Vaghini, Segretario Generale della CISL di Parma e Piacenza

 

 

 

Fondazione Generazioni - Evento 20 novembre

La fragilità demografica, economica e sociale nella montagna romagnola – Evento 20 novembre

Anche Fondazione Generazioni sarà presente il 20 novembre all’evento “Fragilità demografica, economica e sociale della montagna – Una sfida complessa e urgente”, organizzato da Cisl Romagna e FNP Cisl Romagna.

Durante i lavori, presenteremo “Oggi è Domani. Presente e Futuro Demografico della Romagna”, ricerca frutto del Progetto Appennino, promosso dai Pensionati Cisl della regione, con il coordinamento della Fondazione Generazioni.

Progetto Appennino – La Ricerca

L’inverno demografico in Romagna, e in tutta la regione, pone rischi e fragilità che necessitano di risposte immediate e adeguate. Crisi demografica, infatti, non significa solo decremento della popolazione, ma comporta uno squilibrio tra generazioni con conseguenze sociali ed economiche.

La ricerca indaga le fragilità e le sfide dei comuni a rischio demografico nella montagna emiliana e romagnola e in alcune aree collinari interne al fine di fornire un quadro completo che possa guidare la progettazione di interventi e scelte politiche.

La ricerca è stata realizzata con la collaborazione di un apposito “Gruppo di lavoro” costituito dalla FNP regionale e coordinato dal presidente della Fondazione Generazioni, Sergio Palmieri, per coadiuvare gli autori dello studio, i demografi statistici Gianluigi Bovini e Franco Chiarini.

Lo studio ha coinvolto 118 comuni, con la partecipazione attiva dei referenti territoriali FNP.

Scopri di più sul progetto. Clicca qui

 

Il programma dell’evento

L’evento si terrà mercoledì 20 novembre,  a partire dalle 9.30, presso il Palazzo del Capitano, in Via Fiorentina 38, 40 Bagno di Romagna (FC), con il seguente programma:

Introduce Maria Antonietta Aloisi – Segretaria Generale FNP CISL Romagna

Intervento di Sergio Palmieri – Presidente della Fondazione Generazioni

Presentazione della ricerca “Domani è oggi. Presente e futuro demografico della Romagna” a cura di Franco Chiarini – Demografo esperto in statistica e demografia

Contributo figure istituzionali

Conclude Francesco Marinelli – Segretario Generale CISL Romagna

 

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Alzheimer Fest 2024

Alzheimer Fest a Bologna: Un Weekend di Sensibilizzazione e Solidarietà

Sabato 28 e domenica 29 settembre, Bologna ospiterà l’Alzheimer Fest, un evento di grande rilevanza per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla malattia di Alzheimer. Promosso dall’Associazione Alzheimer Fest, in collaborazione con le Fondazioni Policlinico Sant’Orsola e Ricerca Scienze Neurologiche del Bellaria, l’Azienda Unità Sanitaria Locale Bologna -Istituto dell Scienze Neurologiche IRCSS- ed il Servizio Sanitario Regionale Emilia-Romagna -Azienda Ospedaliera Universitaria di Bologna/IRCSS Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Policlinico di Sant’Orsola.

L’iniziativa punta a creare una comunità più consapevole e inclusiva per le persone affette da questa malattia e i loro familiari.

Un Evento per Conoscere e Condividere

L’Alzheimer Fest si propone come uno spazio di incontro e riflessione, dove esperti, pazienti e familiari possono confrontarsi. L’obiettivo principale è aumentare la conoscenza e la sensibilità verso una patologia che non colpisce solo chi ne soffre direttamente, ma anche le famiglie e l’intera comunità. Attraverso incontri, laboratori e attività interattive, l’evento vuole rompere il silenzio attorno alla malattia e offrire strumenti per affrontarla meglio.

Collaborazioni Sanitarie di Eccellenza

L’evento vede la partecipazione di importanti istituzioni sanitarie locali, come la Fondazione Policlinico Sant’Orsola, la Fondazione Ricerca Scienze Neurologiche del Bellaria e l’Azienda USL di Bologna. Queste collaborazioni garantiscono un approccio scientifico e pratico all’Alzheimer, con un focus sulla diagnosi precoce e sulla ricerca delle cure più avanzate.

L’Importanza della Diagnosi Precoce

Uno degli aspetti centrali dell’Alzheimer Fest è la sensibilizzazione sull’importanza della diagnosi precoce. Riconoscere i primi segnali della malattia può infatti fare la differenza nel rallentare il decorso della patologia e migliorare la qualità della vita. La prevenzione e il riconoscimento tempestivo dei disturbi cognitivi sono temi chiave che verranno affrontati durante l’evento.

Un Appello alla Comunità

L’Alzheimer Fest non è solo un’occasione per informarsi, ma anche un invito alla comunità a essere più accogliente e comprensiva verso chi soffre di questa malattia. Creare un ambiente sociale inclusivo e consapevole è fondamentale per migliorare la vita delle persone colpite dall’Alzheimer e dei loro cari, aiutandoli a vivere con dignità e serenità.

 

Scarica qui il programma completo: “Alzheimer Fest a Bologna

Fonte immagine Alzheimer Fest.

Salut'Over 2024 Bologna

Salut’Over 2024 – A Bologna 9 incontri sulla prevenzione… per curare meno e curare meglio

Anche quest’anno, si rinnova l’appuntamento con Salut’Over a Bologna, 9 incontri gratuiti dedicati alla cultura della prevenzione per curare meno e curare meglio.

A partire dal 19 settembre e fino al 14 novembre 2024, ogni giovedì presso
Sala Loris Ropa Quartiere Borgo Panibale-Reno a Bologna
si svolgerà un incontro aperto e gratuito su svariati temi legati alla prevenzione e alle buone pratiche per stili di vita sani.

Salut’Over è un’iniziativa di FNP Cisl Area Metropolitana Bolognese, Anteas G.Fanin e Fondazione Generazioni, in collaborazione con Università Primo Levi, per promuovere la cultura della prevenzione ed educare all’importanza di adottare abitudini quotidiane salutari.

 

Salut’Over 2024 – Diamo Salute agli Anni

È questo lo slogan dell’iniziativa per l’edizione 2024.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, circa l’80% della mortalità prematura, della perdita di anni di vita in buona salute e delle spese sanitarie in Europa e in Italia sono causate da patologie (malattie cardiovascolari, tumori, diabete mellito, malattie respiratorie croniche, problemi di salute mentale e disturbi muscolo-scheletrici) che derivano anche da fattori di rischio facilmente modificabili.

Come cambiare il proprio stile di vita per prevenire?

Durante il ciclo di incontri “Salut Over” parleremo di “pratiche” salutari quotidiane adottabili da tutti senza stravolgere le proprie abitudini per prevenire e allo stesso tempo migliorare la qualità di vita.

 

Salut’Over 2024 – Programma

  • Giovedi 19 settembre dalle 17,30 alle 19,00: La prevenzione e i sani stili di vita: armi vincenti di tutte le malattie della società moderna
  • Giovedi 26 settembre dalle 17,30 alle 19,00: Gli psicofarmaci: come e quando. Qualche utile informazione
  • Giovedi 3 ottobre dalle 17,30 alle 19,00: Prevenzione del rischio Osteoporotico Ambientale
  • Giovedi 10 ottobre dalle 17,30 alle 19,00: Impariamo a fare la spesa: scelte quotidiane, alimentari e sociali
  • Giovedi 17 ottobre dalle 17,30 alle 19,00: Il diabete, prevenzione e cura
  • Giovedi 24 ottobre dalle 17,30 alle 19,00: Piede Diabetico, Prevenire è davvero meglio che Curare!
  • Giovedi 31 ottobre dalle 17,30 alle 19,00: Muoversi fa bene alla salute, ma come dopo i 65 anni?
  • Giovedi 7 novembre dalle 17,30 alle 19,00: La Prevenzione Cardiovascolare aggiunge anni alla nostra vita, aggiunge vita ai nostri anni
  • Giovedi 14 novembre dalle 17,30 alle 19,00: I rischi delle malattie dell’apparato respiratorio e l’importanza della prevenzione

 

 

Scarica qui il programma completo SALUT’OVER 2024_Programma

 

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