Fondazione Generazioni - Intervista a Stefano Zamagni

Cambiamenti demografici e Welfare di Comunità – Intervista a Stefano Zamagni

Cosa comportano i cambiamenti demografici in atto? Perché è importante sviluppare un welfare di comunità? Ne parliamo in questa intervista con Stefano Zamagni, Economista ed Esperto di Sistemi di Welfare, Membro del Comitato Scientifico di Fondazione Generazioni.

Da tempo, Fondazione Generazioni si occupa della questione demografica e dei relativi cambiamenti della popolazione, nel paese e nel nostro territorio. Alla base di tutto questo vi è il drammatico crollo delle nascite, il cosiddetto “inverno demografico”.

Uno dei primi fondamentali passi, come sottolinea Zamagni, per rispondere a questi cambiamenti e invertire i trend negativi è armonizzare vita lavorativa e familiare, garantendo al contempo i parametri di sostenibilità delle imprese.

Per favorire politiche di armonizzazione che accrescano l’agio familiare occorre ri-pensare il sistema di welfare attuale, adottando il principio della sussidiarietà, e coinvolgendo attivamente famiglie e terzo settore nello sviluppo di politiche e interventi concreti.

Guarda l’intervista completa al Professore Stefano Zamagni

 

 

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Domani è oggi. Presente e futuro demografico in Emilia Romagna

Grande partecipazione all’evento organizzato dalla Cisl e dalla Fnp dell’Emilia-Romagna, per la presentazione del “Progetto Appennino” promosso dai Pensionati Cisl della regione, con il coordinamento della Fondazione Generazioni.

L’inverno demografico in Emilia Romagna pone rischi e fragilità che necessitano di risposte pronte e attente.

“Crisi demografica non significa semplicemente calo della popolazione. – dichiara Roberto Pezzani, Segretario Generale FNP Cisl Emilia Romagna durante il suo intervento – Si tratta di uno squilibrio tra generazioni che ha precise implicazioni sociali ed economiche.”

La ricerca, infatti, indaga le fragilità e le sfide dei comuni a rischio demografico nella montagna emiliana e romagnola, in alcune aree collinari interne e della pianura ferrarese, al fine di fornire una fotografia completa che possa guidare la progettazione di interventi e scelte politiche.

“Una sfida difficile e anche inedita, ma di indiscutibile attualità e urgenza. – sottolinea Sergio Palmieri, Presidente Fondazione Generazioni – Occorre una più decisa presa di coscienza verso la reale portata dei cambiamenti demografici e dei relativi effetti e rischi per la sostenibilità dell’intero sistema sul quale abbiamo fondato il nostro benessere sociale.”

 

Presente e futuro demografico in Emilia Romagna

Il gruppo di lavoro

La realizzazione dello progetto è stata portata avanti da un “Gruppo di lavoro” costituito dalla FNP regionale e coordinato dal presidente della Fondazione Generazioni, Sergio Palmieri, per coadiuvare gli autori dello studio, i demografi statistici Gianluigi Bovini e Franco Chiarini.

Il progetto sin qui realizzato ha quindi visto la partecipazione attiva dei referenti territoriali della FNP, con il supporto della stessa Federazione Regionale, che ha messo a disposizione lo staff del proprio Dipartimento formativo.

In particolare il gruppo di lavoro e lo staff formativo, attraverso la messa a punto di un apposito questionario, hanno effettuato una importante rilevazione di dati in tutti i 118 comuni coinvolti nel progetto di studio, per la raccolta di informazioni specifiche circa la presenza dei servizi alla cittadinanza (negozi, farmacie, sportelli bancari e postali, trasporti, sanità, scuola, terzo settore, ecc..).

 

Presente e Futuro demografico in Emilia Romagna

Tavola rotonda su futuro demografico e longevità attiva

Molto interessanti anche gli spunti di riflessione emersi dalla tavola rotonda, moderata da Gianluigi Bovini, dove sono intervenuti anche Filippo Pieri, Segretario Generale Cisl Emilia Romagna e Sauro Russo Segretario Cisl Nazionale sottolineando l’importanza della iniziativa di studio promossa dalla FNP regionale e l’impegno di iniziativa che l’intera organizzazione sindacale deve esercitare sui temi posti all’attenzione.

Vittorio Bigoi, Presidente della società San Rocco di Ligonchio, ha condiviso l’esperienza della cooperativa di Comunità. Un progetto nato nel 2021 per ripopolare il comune, e promuovere la partecipazione attiva di residenti e la trasformazione culturale e sociale di Ligonchio attraverso iniziative come il Rifugio dell’Aquila, per il turismo sostenibile.

Stefano Versari, già Direttore Ufficio Scolastico regionale e Capo Dipartimento del MIUR per il sistema educativo di istruzione e formazione, ha parlato delle conseguenze demografiche sul sistema scolastico. Nei prossimi 4 anni, infatti, si prevedono 2000 studenti e studentesse in meno nelle scuole primarie dell’Emilia Romagna. Significativa, a tal proposito, la testimonianza sulle “classi multilivello” al fine di garantire il diritto di istruzione della scuola primaria nei centri in cui scarseggia la presenza di bambini.

L’economista Stefano Zamagni, invece, ha sottolineato il ruolo fondamentale del terzo settore per la longevità attiva e per garantire attività e diritti durante tutto l’arco della vita. La denatalità ha conseguenze sul tasso di produttività e creatività, fattori che intaccano il tessuto economico sociale del territorio. Affinché si preservi la sostenibilità sociale, occorrono politiche di “armonizzazione” per consentire un migliore equilibrio tra impegni e tempi di lavoro e impegni e tempi per la vita familiare per, al tempo stesso, favorire la genitorialità e la partecipazione attiva alla vita economica, sociale e culturale.

Infine Elena Torri, responsabile del progetto Crearee – Cru Unipol, ha portato le esperienze di questa iniziativa a sostegno delle piccole comunità territoriali in altre regioni; ad esempio, nelle Marche con un progetto sulle “biblioteche diffuse”.

 

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Progetto Appennino - Fondazione Generazioni

Progetto Appennino e inverno demografico in Emilia Romagna

È in corso il Progetto Appennino, un’iniziativa della Fondazione Generazioni e della FNP Cisl Emilia Romagna, per affrontare le sfide demografiche che colpiscono la fascia appenninica della regione.

L’iniziativa nasce in risposta all’inverno demografico, fenomeno attuale e preoccupante di diminuzione demografica, che comporta conseguenze rischiose nel mondo del lavoro e sulla sostenibilità del sistema economico e sociale.

Come invertire questa tendenza? Quali sono le politiche e gli interventi necessari?

Raccolta dati demografici in Emilia Romagna

Per giungere a risposte concrete e adeguate con valutazioni ponderate, il Progetto Appennino parte dalla ricerca, con la raccolta di dati in 100 comuni dell’Emilia Romagna, situati nella fascia appenninica e in alcune zone di pianura nella provincia di Ferrara.

A differenza della via Emilia, dove continuano ad arrivare nuovi lavoratori e nuove famiglie, le zone collinari, in montagna e nella parte orientale del Ferrarese sono quelle con le situazioni demografiche più preoccupanti. L’elevato tasso di invecchiamento, (con oltre due anziani per ogni giovane sotto i 15 anni) e il tasso di dipendenza strutturale (per ogni 100 persone in età non lavorativa ci sono 160 o meno in età attiva) accentuano la vulnerabilità di queste zone, ponendo seri rischi per l’erogazione di servizi, in particolare per la popolazione anziana.

L’obiettivo è pubblicare e diffondere entro la metà del 2024 un rapporto con i dati in via di rilevazione, per osservare più da vicino la situazione in questi comuni e avere informazioni più precise sull’evoluzione del fenomeno.

Il gruppo di ricerca del Progetto Appennino

Un notevole lavoro portato avanti dal gruppo di ricerca coordinato dal presidente della Fondazione Generazioni, Sergio Palmieri, e dai demografi Gianluigi Bovini e Franco Chiarini per la parte scientifica, coinvolgendo i dirigenti e il personale di tutte le Federazioni Territoriali della FNP, e con il supporto della Federazione Regionale FNP, e la presenza di esponenti della FNP in tutti i territori emiliano romagnoli e nella sede regionale.

Il Progetto Appennino si propone come modello di riferimento per progettare e guidare ipotesi di lavoro e politiche, che possano rispondere in maniera adeguata all’inverno demografico nella nostra regione. Per fare scelte e ideare soluzioni che promuovano la coesione e la sostenibilità sociale.

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Sala Borsa

“Cercasi Lavoratori”: Presentazione dello studio in Sala Borsa a Bologna

Nella bellissima cornice della Sala Borsa, in piazza Nettuno a Bologna, il 5 giugno 2023, si è tenuto un convegno organizzato dalla Fondazione Generazioni insieme alla Cisl e Fnp-Cisl dell’Area Metropolitana Bolognese, per parlare di lavoro e demografia.

In apertura dell’evento, Sergio Palmieri, Presidente della Fondazione Generazioni, ha presentato lo studio dal titolo “Cercasi Lavoratori” in cui gli autori hanno analizzato “l’impatto dell’inverno demografico sul mercato del lavoro in Emilia-Romagna e nella città metropolitana di Bologna”.

Gli autori, Gianluigi Bovini e Franco Chiarini, hanno spiegato i cambiamenti della popolazione sul breve-medio e lungo periodo e l’impatto che il cosiddetto “inverno demografico” determinerà sul mercato del lavoro a Bologna, in Emilia Romagna e in Italia.

La situazione nel mondo del lavoro, come evidenziato nello studio, desta preoccupazione. La crisi nel settore occupazionale è sempre più evidente, con un divario crescente tra l’offerta e la domanda, aggravato dal significativo declino demografico. Nel 2022, per la prima volta in Italia, le nascite sono scese al di sotto delle 400.000 unità (392.598), mentre i decessi sono stati quasi il doppio (713.495). Nonostante un saldo migratorio positivo (228.816), ciò non è sufficiente a compensare il netto calo della popolazione. Dal 2014, il numero di residenti in Italia è diminuito di oltre un milione e mezzo, con una popolazione sempre più anziana in media.

Questo trend inevitabile si tradurrà in una contrazione della domanda di lavoro. Le previsioni per il 2070 sono allarmanti, con una stima di 11,7 milioni di lavoratori in meno in Italia. Questa situazione si aggrava soprattutto al Sud e nelle Isole, con picchi di oltre il 50% in Basilicata e Sardegna e oltre il 40% in Molise, Calabria, Sicilia e Campania. Sebbene le percentuali diminuiscano risalendo verso il Nord, le proiezioni rimangono negative. In Emilia-Romagna, l’Istat prevede una diminuzione del 18,1% delle persone potenzialmente attive nel mercato del lavoro (15-64 anni) entro il 2070, equivalente a oltre mezzo milione di lavoratori e lavoratrici in meno.

Come affrontare il calo demografico

L’obiettivo dello studio è stato quello di fare un’analisi della situazione attuale, ma anche di offrire delle soluzioni pratiche per affrontare il calo demografico a Bologna e non solo.

Prima di tutto, occorre affrontare la discussione sugli stranieri: il nostro mercato del lavoro trae vantaggio dai flussi migratori, sia interni che esterni. Si può e si deve anche favorire il ritorno di cittadini che studiano o lavorano all’estero. La competitività è cruciale, legata al reddito e alla contrattazione.

Per i giovani, noti come Neet, occorre rendere il lavoro attraente, evitando la demonizzazione e creando condizioni favorevoli.

Inoltre, altro aspetto fondamentale riguarda studio e cultura, con un focus sulla non dispersione scolastica per facilitare l’accesso al lavoro. La dispersione scolastica va considerata un pericolo da evitare.

Infine, il tema delle donne: nonostante progressi, il loro accesso al lavoro è limitato, spesso in posizioni precarie o part-time. Bisogna cambiare questa dinamica, offrendo opportunità alle donne nel lavoro di cura, evitando stereotipi di genere.

 

In conclusione, sull’insieme di questi temi si sono poi svolti due panel coordinati dal caporedattore di Ètv Massimo Ricci:

il primo:“la voce dell’economia”

dove sono intervenuti:

  • Franco Mosconi, Professore di Economia e Politica Industriale, Università di Parma,
  • Valentina Marchesini, HR manager Marchesini Group Spa, presidente Fondazione Marchesini ACT,
  • Daniele Ravaglia, Vicepresidente Confcooperative Terre d’Emilia,
  • Gianluca Mazzini, Direttore generale Lepida ScpA;

il secondo, “la voce delle istituzioni e del sindacato”,

con gli interventi di:

  • Elisabetta Gualmini, Deputata Parlamento Europeo,
  • Vincenzo Colla, Assessore allo sviluppo economico, green economy e lavoro, Regione Emilia-Romagna,
  • Emily Marion Clancy, Vicesindaca Comune di Bologna,
  • Enrico Bassani, Segretario Generale Cisl Area Metropolitana Bolognese.